sabato, maggio 06, 2006

l'errore del chirurgo

Il chirurgo può sbagliare come tutti i medici.

Come si può definire se c'è stato errore?
Analizzando il fatto e dimostrando l'esistenza di danno o danni, a carico del cliente-paziente, quale diretta conseguenza (correlazione causa-effetto) dell'azione del chirurgo.
Il chirurgo può sbagliare per:
1- imperizia
2- imprudenza
3- negligenza

Imperizia:
è l'esecuzione di una funzione senza la piena capacità per svolgerla.
È commettere un errore per mancanza di conoscenze o abilità (es.:un accademico o un professionista non abilitato che realizza un atto chirurgico in forma inadeguata). Per evitare ciò deve essere fornita una buona formazione accademica, durante la quale devono essere trasmessi i concetti utili ad aumentare i nostri interessi, stimolando i ragionamenti.

Imprudenza:
è l'errore fatto pur conoscendo le regole ma non eseguendo le operazioni necessarie alla perfezione.
Prendendo l'esempio precedente è come se il professionista preparato insistesse per realizzare un atto in forma inadeguata o, nel caso si trattasse di uno studente, eseguisse, senza la presenza del suo istruttore, un atto e in modo errato. Il buon senso deve essere preponderante.

Negligenza:
è l'errore fatto con coscienza.
E' considerato il più grave errore dei tre.
È l'equivalente di saper come deve essere eseguito un compito e, senza l'esistenza di nessun fattore d'impedimento, non farlo. Sarebbe come se qualcuno abilitato trattasse il paziente in forma scorretta.

L'esistenza di uno, o l'associazione di uno o più dei criteri citati, determina il grado di colpevolezza fino alla "colpa grave".
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venerdì, maggio 05, 2006

la fiducia

La fiducia a volte è una grande fregatura.

Come è possibile che la gente crede a tutto!
Basta saper vendere, spesso questa capacità è innata.
Sapere argomentare oppure si stabilisce quel certo feeling tra medico e paziente e si riesce ad ottenere tutto.
Viene annullata qualsiasi capacità di critica.
Verrebbe da pensare che per la propria salute sia diverso, invece è la stessa cosa che per ogni altro campo.
Spesso non si rivolgono ad altri per un "secondo parere" per non offendere il proprio medico.
Tempo fa ascoltai un colloquio tra un medico ed un suo paziente ed il medico diceva al paziente "se non fa quello che le dico allora cambi medico".
Ci si rende conto della presenza del "gregge" e dell'enorme potere che hanno quelli che riescono ad orientare il "gregge" .
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giovedì, maggio 04, 2006

il potere della fiducia

Vorrebbero ridurre tutto ad un rapporto istituzionale, regolamentato da principi economico-professionali, ma il rapporto medico-paziente ha sempre qualcosa di speciale.

Il rapporto medico-paziente ha come base la fiducia.
La fiducia a volte è così forte che la valutazione professionale del medico da parte del paziente è inadeguata.
Un paziente con peritonite si fida del suo medico chirurgo che gli dice che si può aspettare a fare un intervento chirurgico.
E' un chirurgo con poca esperienza (si può sapere tutto ma per un chirurgo l'esperienza è fondamentale e fa la differenza tra il giorno e la notte).
Il chirurgo dice al paziente che si può aspettare, invece l'intervento chirurgico è assolutamente necessario per evitare il peggio.
Se non fosse intervenuto il "superiore" ad obbligare il chirurgo all'intervento chirurgico il povero paziente sarebbe rovinato.
In questo, l'istituzione, con la sua gerarchia, ha salvato il paziente.
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mercoledì, maggio 03, 2006

tensione nell'ambiente di lavoro

La tensione nell'ambiente di lavoro non dovrebbe condizionare i comportamenti .

Le polemiche ma sopratutto i comportamenti e le scelte dei dirigenti superiori condizionano gli umori degli "operai" trasformando l'ambiente di lavoro in un ambiente scomodo.
Il pubblico utente, inconsapevole di tutte le dinamiche, subisce involontariamente le azioni negative che possono realizzarsi in occasioni di richieste, a volte anche di semplici informazioni.
Gli ambienti lavorativi scomodi dovrebbero essere monitorati e sanificati ma invece ci si trasforma in "furbi" opportunisti che per istinto di conservazione si agisce al minimo indispensabile e si ricerca un utile al di là della morale ed etica di facciata.
Daltronde "volsi così colà dove si pote" e sicuramente torna utile a qualcuno che così sia.
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martedì, maggio 02, 2006

si predica bene e si razzola male

Nell'ultima circolare indirizzata ai collaboratori si affermava che: "A questo proposito Vi invito calorosamente a riempire nella scheda di sala operatoria lo spazio riservato alla mobilizzazione del
paziente e alla alimentazione che risulta una comunicazione dalla sala operatoria
indispensabile agli infermieri di reparto".

Tutto perfetto se non fosse che nella visita del pomeriggio una "solerte" infermiera mi fa notare che un paziente tornato dalla sala operatoria non aveva nessuna indicazione per il post-operatorio.
Eccoci aveva ragione il "Direttore" a lamentarsi, ci risiamo!
Da chi è stato operato? dal "Direttore"!!!
E allora? si predica bene e si razzola male!
Chi deve dare l'esempio nei comportamenti? ma!!
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