venerdì, agosto 18, 2006

"Non ha niente", invece va operata

"Non ha niente", invece va operata.

Un caso di errore medico successo a Firenze, riportato da "La Repubblica" in cronaca di Firenze del 18.08.06.


"Non ha niente, torni tra un anno" .

Leggendo la cronaca si potrebbe pensare ad un avvenimento di poca importanza invece è alquanto grave e si presta ad alcune riflessioni.

1- una struttura pubblica che lavora per la "prevenzione oncologica", meglio sarebbe dire per la diagnosi precoce dei tumori maligni, se fallisce una diagnosi precoce significa "vanificare la propria missione";

2- lavorare secondo protocolli validati non giustifica l'errore, come qualcuno interpreta l'uso dei protocolli e linee guida;

3- la individualità del medico, la sua esperienza, la sua professionalità, il suo buon senso raggiunto dopo anni di professione, non possono essere sostituiti da linee guida nè da protocolli e questo caso lo dimostra;

4- quanti errori possono essere accettati come standard in una struttura pubblica che lavora (la cui mission e') per la diagnosi precoce (prevenzione?) dei tumori maligni?

5- possibile che la diagnosi precoce dei tumori maligni sia affidata a clinici la cui esperienza professionale possa essere messa in discussione (quanti giovani medici si incontrano negli ambulatori dove si fa diagnosi oncologica?)

La diagnosi precoce dei tumori maligni deve essere affidata a medici di provata esperienza, qualificati, che abbiano lavorato sul campo per decenni non per anni.

Forse attualmente c'e' una certa superficialità nella scelta dei consulenti medici, peccato.

Di fatto questo caso toglie la fiducia che fino ad ieri era riposta nella struttura per la diagnosi precoce dei tumori maligni, il recupero della fiducia è un pecorso in salita con ostacoli e richiede un ripensamento totale sul personale medico perche' l'individualità del medico non è sostituibile con linee guida e protocolli!!!!!

Non sara' il caso di cominciare a punire chi sbaglia nelle scelte? Chi sceglie deve essere sempre intoccabile?

"Non ha niente", invece va operata

"Non ha niente", invece va operata.

Un caso di errore medico successo a Firenze, riportato da "La Repubblica" in cronaca di Firenze del 18.08.06.


"Non ha niente, torni tra un anno" .

Leggendo la cronaca si potrebbe pensare ad un avvenimento di poca importanza invece è alquanto grave e si presta ad alcune riflessioni.

1- una struttura pubblica che lavora per la "prevenzione oncologica", meglio sarebbe dire per la diagnosi precoce dei tumori maligni, se fallisce una diagnosi precoce significa "vanificare la propria missione";

2- lavorare secondo protocolli validati non giustifica l'errore, come qualcuno interpreta l'uso dei protocolli e linee guida;

3- la individualità del medico, la sua esperienza, la sua professionalità, il suo buon senso raggiunto dopo anni di professione, non possono essere sostituiti da linee guida nè da protocolli e questo caso lo dimostra;

4- quanti errori possono essere accettati come standard in una struttura pubblica che lavora (la cui mission e') per la diagnosi precoce (prevenzione?) dei tumori maligni?

5- possibile che la diagnosi precoce dei tumori maligni sia affidata a clinici la cui esperienza professionale possa essere messa in discussione (quanti giovani medici si incontrano negli ambulatori dove si fa diagnosi oncologica?)

La diagnosi precoce dei tumori maligni deve essere affidata a medici di provata esperienza, qualificati, che abbiano lavorato sul campo per decenni non per anni.

Forse attualmente c'e' una certa superficialità nella scelta dei consulenti medici, peccato.

Di fatto questo caso toglie la fiducia che fino ad ieri era riposta nella struttura per la diagnosi precoce dei tumori maligni, il recupero della fiducia è un pecorso in salita con ostacoli e richiede un ripensamento totale sul personale medico perche' l'individualità del medico non è sostituibile con linee guida e protocolli!!!!!

Non sara' il caso di cominciare a punire chi sbaglia nelle scelte? Chi sceglie deve essere sempre intoccabile?