sabato, febbraio 24, 2007

controllo-responsabilizzazione

controllo-responsabilizzazione
Azienda Sanitaria, l’ospedale fa parte di una azienda quindi e’ azienda.Il chirurgo dirigente aziendale non puo’ essere ignorante di cultura aziendale, il Direttore peggiore (in azienda) e’ quello che si basa sul “controllo”, l’ignoranza induce a credere che “controllo” significa qualita’ e muro al rischio ed all’errore, peggio ancora quando si pensa che responsabilità=controllo.
Il “controllo” prevede la “sanzione” e quindi tendenzialmente la “persona” tende a fare meno.Il “controllo” e’ efficace nelle comunita’ di ignoranti e di primitivi.
La “responsabilizzazione” e’ il metodo che, attualmente, rende i migliori risultati sia qualitativi che quantitativi.La dirigenza medica deve lavorare basandosi sulla responsabilizzazione, altri sistemi sono destinati al fallimento.
Come responsabilizzare in maniera piena le persone in azienda.
La risorsa “persona” e’ cio’ di cui un manager ha bisogno.L’azienda vincente riesce a far esprimere ad ogni suo dipendente tutto il proprio potenziale lavorativo. Per essere competitivi e’ indispensabile responsabilizzare a pieno le persone in azienda, attraverso strategie e tattiche di motivazione, coinvolgimento e delega.
Conoscere la propria azienda per far rendere al massimo i propri dipendenti.Se il manager non ha una chiara consapevolezza della propria realta’ aziendale, non puo’ disporre del “know-how” per motivare ed incentivare al massimo il lavoro di tutte le persone che vi operano.Conoscere la propria realta’ organizzativa vuol dire:-avere chiara comprensione del “clima” organizzativo;-comprendere l’assetto motivazionale delle persone;-comprendere gli stili di leadership;-impiantare un sistema condiviso di valutazione meritocratico-premiante.
Ridurre il controllo per aumentare l’autonomia.Esercitare un controllo eccessivo in azienda e’ la conseguenza di scarsa responsabilizzazione delle persone.
Il controllo, inoltre, rappresenta un costo invisibile e un dispemdio di risorse utili.
Obiettivo del manager vincente deve essere trasmettere know-how ai collaboratori per trasferire un adeguato livello di autonomia e rendere ciascuno di loro un risolutore di problemi (problem solver).

mercoledì, febbraio 21, 2007

la banda degli onesti

» Sicurezza al letto del paziente

Editori scientifici, la banda degli onesti?

Elizabeth Wager, publications consultant, GPP Working Group Member, Sideview, Princes Risborough, Gran Bretagna

L'editoria scientifica si fonda sulla fiducia: quella che i direttori delle riviste ripongono nei referee; quella degli autori nei confronti dei direttori, che devono agire secondo coscienza e in modo trasparente; quella dei lettori rispetto all'attendibilità delle fonti. Negli ultimi anni, lo scenario del "medical publishing" è stato drammaticamente scosso da articoli manipolati, ricerche inventate, frodi scientifiche. Per questo, Blackwell ha preparato delle linee-guida etiche per i direttori delle sue riviste: è una buona idea? Ne abbiamo parlato con una delle autrici delle Guidelines, Liz Wager.

Testo completo » (ITA)
Full text » (ENG)

domenica, febbraio 18, 2007

perchè si tengono riunioni?

Buoni motivi per tenere una riunione:

  • per far incontrare le persone
  • per aiutare a comunicare
  • per ispirare
  • per stimolare
  • per mettere in comune le risorse
  • per liberare
  • per farsi notare
  • perchè le riunioni sono un fatto naturale

Cattivi motivi per tenere una riunione:

  • per evitare le responsabilità
  • per fare sfoggio di potere
  • per abitudine
  • per evitare il lavoro
  • per evitare di scrivere
  • per ratificare le decisioni
  • per acquisire meriti nei confronti della Dirigenza

il buon capo


Estratto dal "Corriere della Sera" in: "Pubblico & Privato" di
Francesco Alberoni
IL BUON CAPO LO SI RICONOSCE SUBITO
BASTA UN PICCOLO TEST

Potete riconoscere con sicurezza, fin dai suoi primi gesti, fin dalle sue prime azioni, senza timore di sbagliare, se una certa persona governer� in modo dispotico, disprezzando ogni merito e ogni valore.
Osservate come sceglie i collaboratori a cui affida i compiti pi� importanti e riservati.

Il capo, che desidera veder prosperare la sua organizzazione in un clima di collaborazione e di armonia, sceglie le persone di valore, oneste, creative, dotate di autonomia di giudizio.
Lo stato maggiore delle grandi imprese di successo � formato, di solito, da manager di prim'ordine, ciascuno dei quali, in caso di necessit�, pu� sostituire il capo supremo e addirittura prenderne il posto.
E, sebbene le decisioni spettino sempre al capo, egli normalmente le discute con loro nel comitato di direzione.

Invece il comportamento del despota � completamente diverso. Anche lui usa collaboratori di valore, perch� senza di loro, l'organizzazione non potrebbe funzionare.
Per� per i compiti pi� importanti, pi� delicati e pi� sporchi, usa esclusivamente un gruppo di personaggi fedelissimi, di solito mediocri, privi di qualit� intellettuali e morali, ma che gli ubbidiscono ciecamente.
Hitler ha lasciato ai loro posti i generali delle forze armate, ha Wehrmacht, ma li ha messi sotto il controllo dei suoi compagni di partito, Goebbels, Himmler, Goering e delle milizie speciali, le SS, che rispondevano solo a lui.
Milizie in cui venivano reclutati giovani ambiziosi, spregiudicati, aggressivi e pieni di odio.
Anche Stalin lascia al loro posto alcuni grandi funzionari statali e generali della Armata rossa. Ma sotto il tallone dei suoi commissari politici e della polizia segreta.

Non dobbiamo pensare per� che questi metodi siano limitati alla politica o ai regimi totalitari.
Su scala pi� modesta vengono applicati anche nelle imprese pubbliche e private.
L'ho capito tempo fa quando ero consulente di una impresa dove gli eredi avevano da poco nominato un nuovo amministratore delegato.
Costui, con mio grande stupore, per prima cosa ha nominato capo del personale un uomo rozzo, ignorante, invidioso, di cui si diceva che rubava, ma che gli ubbidiva ciecamente.
Vedendolo all'opera, ho capito che il suo compito era angariare, perseguitare tutte le persone dotate di senso critico, tutti coloro che non chinavano la schiena, che non ubbidivano prontamente a qualsiasi tipo di ordine venisse dall'alto.
In poco tempo una impresa piena di vigore e di fermenti � diventata una macchina servile dove, quando arrivava l'amministratore delegato, tronfio e a petto in fuori, tutti si inchinavano.
Era un uomo che parlava ad alta voce, entrava nelle stanze senza bussare e, ignorando qualsiasi principio di equit� e di giustizia, appoggiava solo coloro che lo aiutavano nei suoi affari personali.
Eliminato cos� chi poteva criticarlo, cambiati i consulenti, i legati, i fornitori, stava per impadronirsi della impresa.
Era ad un passo dal riuscire, quando, con un atto di coraggio, uno dei giovani proprietari � riuscito a farlo licenziare.

Ed � sempre cos�: il despota, il personaggio che usa l'organizzazione per i suoi scopi personali, governa con una cricca formata da personaggi squallidi, privi di moralit�, che dipendono ciecamente da lui.
Mentre i funzionari che mandano avanti l'organizzazione, soprattutto quelli pi� preparati e onesti, vengono tenuti all'oscuro delle decisioni pi� importanti e, spesso, umiliati e minacciati.